I giocolieri di San Rocco di Gamalero
intervista a Mirra Riccardo e Guerci Mariella, fondatori del gruppo “Amici di Marick”
www.marick.it
Viviamo vicino ad Alessandria, in una piccolissima frazione che si chiama San Rocco di Gamalero. E’ una frazione di 200 abitanti nel comune di Gamalero che conta in totale 800 abitanti . I ragazzi hanno bisogno di punti di aggregazione, luoghi dove poter stare insieme soprattutto durante l’inverno. Io e Riccardo abbiamo iniziato come animatori, educatori, e lavoriamo da anni a 360 gradi in questo settore. Col tempo ci siamo appassionati alla giocoleria e dieci anni fa abbiamo inserito nei centri estivi laboratori molto apprezzati di giocoleria aperti a tutti dai 6 anni in su.
Sull’onda di questo entusiasmo abbiamo creato l’associazione ‘Amici di Marick’, che si occupa di diffondere la giocoleria un po’ in ogni paesello e in ogni sagra del nostro territorio. Inoltre, per dare continuità alle attività anche dopo il periodo estivo, abbiamo aperto 7 anni fa gratuitamente la nostra casa, dove abbiamo un’ampia sala, per chi volesse praticare la giocoleria. L’attività va avanti gratuitamente da ottobre a maggio, aperta a tutti i ragazzi che vogliono giocolare da noi una volta a settimana per 1h e mezza…e quando siamo tutti non ci entriamo! E’ una sala ampia, ma con il soffitto basso, dove non si può lanciare alto un diabolo o gli altri attrezzi!!
Come si è sviluppato il vostro progetto e questa esperienza di portare i ragazzi alla EJC?
Io e Riccardo frequentiamo le EJC da 13 anni e a Millstreet nel 2006 abbiamo portato con noi il primo gruppetto di ragazzi che ci sembravano sufficientemente interessati e pronti a partecipare ad un evento come questo. I ragazzi che vengono con noi alla EJC hanno dai 14 ai 25 anni e di anno in anno continuano a venire, perché si sono appassionati, specializzati, sono diventati bravi. Il gruppo è con gli anni progressivamente cresciuto. Da 5 siamo arrivati a 10, e quest’anno siamo in 15…
Noi gestiamo un po’ tutto, come se fosse una vacanza-studio: organizziamo il viaggio, gli prepariamo da mangiare, ci occupiamo di trovare un buon posto dove piantare le tende, li seguiamo, cerchiamo di fargli fare i laboratori, di guidarli, a volte si perdono un po’ nella dimensione così vasta dell’EJC, ma noi siamo sempre lì a guidarli e indirizzarli.
Proponiamo la convention a quelli che già frequentano il progetto di giocoleria durante l’anno…poi parliamo coi genitori e spieghiamo come funziona questa esperienza, paragonandola ad una specie di ritiro specialistico di qualche sport, dove si giocola, si impara, si fanno laboratori, si assiste agli spettacoli.
Con che bagaglio di esperienze tornano dalla EJC? qual’e’ il cambiamento che avete notato nei ragazzi? condividete dubbi, domande?
Provenendo da piccolissime realtà di paese per tutti loro questa esperienza gli apre un mondo, perché vedono realtà di ogni genere, tipo e lingua, si rendono conto che non sanno abbastanza inglese…tornano entusiasti con una voglia pazzesca di imparare cose nuove. Ma soprattutto comprendono meglio le differenze tra tecnica e arte; iniziano ad aprire la mente …perchè nella nostra zona la giocoleria è ancora poco considerata. I ragazzi vedono qui alla EJC questa enorme diversità di spettacoli, magari non sempre gli piacciono o li comprendono, però entrano in una dimensione che anche culturalmente gli apre nuovi orizzonti….ed è un gran risultato. Rientrati a casa facciamo vedere i video a chi non è venuto,per loro è divertente vedere le persone vestite strane, che vanno scalzi;questa colorita tribù dei giocolieri è la cosa più carina, quello che ricordano con più stupore ed entusiasmo. Ma entriamo anche nel merito e rivediamo più volte nei video gli schemi, i laboratori, gli spettacoli.
C’è molta attesa per questa trasferta?
Sì, parecchia! Chiaramente, non essendo strutturati come scuola di circo o altro, e gestendo tutto in regime di puro volontariato, l’intero progetto è un po’ faticoso per noi. A volte non si riesce a motivarli a sufficienza per andare avanti nel provare insieme uno schema, per fare cose insieme. Prima dei 16 anni per loro è un gioco, poi diventano più motivati, cominciano ad impegnarsi di più;considera anche che vivono in un luogo dove non esiste nessun centro di aggregazione nè alcuna offerta di attività sportiva/motoria e che nel pomeriggio dopo la scuola se vogliono fare sport devono viaggiare fino ad Alessandria, oppure ad Acqui Terme. Per offrire comunque un momento di aggregazione anche ai meno “sportivi” a casa abbiamo inventato il sofa juggling: ho un divano in sala, loro vengono, si sdraiano e bisogna convincerli ad alzarsi…però vengono lo stesso, per stare insieme, chiacchierare e questo ti fa capire quanto conti l’aggregazione per loro.
Alcuni dei ragazzi quest’anno sono anche diventati aiuto animatori nei centri estivi, ed e’ stato molto bello. I più grandicelli che sono al liceo scientifico, e quest’anno hanno fatto autogestione, ci sono venuti a chiedere gli attrezzi per organizzare a scuola un laboratorio di giocoleria; è stato molto bello, perché a modo loro cercano di diffondere la giocoleria.
Ci auguriamo sempre di poter continuare questo fantastico progetto coi giovani del nostro territorio e di poter diffondere a più persone la gioia di giocolare!!
Riccardo e Mariella-Marick.