ASTLEY’S PLACE: LE LINEE DEL PROGETTO

NUOVE GENERAZIONI E ANTICHE RADICI
Formazione e creazione circense, nelle attuali declinazioni, vedono una generazione di artisti che, se trova stimoli e suggestioni artistiche e sociali nel presente, inizia a nutrire curiosità verso il passato della propria arte. In parallelo, il formarsi della maturità dei nuovi spettatori sviluppa interesse di approfondimento verso il patrimonio secolare circense.   Negli ultimi anni, il nuovo circo di altri Paesi (Francia, Canada, Spagna, Usa) ha iniziato a dotarsi di iniziative e strumenti, variamente sofisticati, tesi a diffondere l’approccio alla storia del circo all’interno dei processi di innovazione.  E’ un bisogno tipico dei processi culturali ove l’innovazione di una forma artistica, raggiunto un certo grado di esplorazione e ricerca, rivolge il proprio sguardo indietro verso fenomeni e personaggi che ne hanno definito l’essenza: alla ricerca di ispirazione, stimolo ma soprattutto consapevolezza.
Si tratta anche di superare categorie (contemporaneo/tradizione, o nostalgia/rottura) con l’obiettivo di un arricchimento globale di artisti, formatori, spettatori, interlocutori di ogni genere.

UN ACCESSO INNOVATIVO AL SAPERE ANTICO
Il progetto nasce per favorire l’accesso a fonti elaborando nuovi strumenti partecipativi (che vadano oltre forme convenzionali come la modalità convegnistica o quella di archivistica localizzata, o l’editoria occasionale). Esso si pone anche obiettivi di riequilibrio territoriale e di accessibilità diretta – sia virtuale che fisica – a fonti documentarie rare, complete e di pregio.
Astley’s Place é quindi una forma fluida di accesso al sapere. Prende il nome da Philip Astley, fondatore del circo moderno a 250 anni dal 2018, rimasto alla storia per capacità di contaminazione, trasgressione e disseminazione.

PER LA PRIMA VOLTA SI APRE UN GIACIMENTO NASCOSTO
Il progetto si basa sulla disponibilità di uno dei più grandi archivi circensi esistenti e internazionalmente stimati e mai prima aperto al pubblico: la collezione di Raffaele De Ritis. Autore e regista di respiro mondiale, De Ritis ha accumulato in mezzo secolo una mole notevole di materiale. La raccolta, che spazia dal XVII secolo ad oggi, comprende materiali provenienti da tutto il mondo: 1500 tra manifesti e locandine; 500 stampe e incisioni; 5000 programmi di sala; 3000 libri. Oltre a ciò fotografie, brochures, memorabilia.
Inoltre la collezione dispone di alcune migliaia di filmati in vario formato, coprendo potenzialmente la totalità del repertorio dei maggiori numeri e artisti circensi dal principio del Novecento.
La collezione non si limita solo al circo. Un ulteriore migliaio di volumi e documenti riguarda aree limitrofe e oggi divenute di riferimento al circo contemporaneo: illusionismo, sideshow, burlesque, rivista, marionette, commedia dell’arte, physical comedy. Oltre a materiali storici su teatro, lirica, cinema, musical.
Oltre alla collezione De Ritis, il progetto prevede un gemellaggio esclusivo con Circopedia, la più importante risorsa on-line al mondo di materiali video e biografie di storia circense.

UN NUOVO POLO DEL SAPERE CIRCENSE
La collezione De Ritis viene inoltre messa a disposizione non solo per le attività del progetto (di seguito delineate) ma anche come luogo fisico realmente accessibile: si tratterà così nel suo genere dell’unico polo del centro-sud d’Italia e di uno dei pochissimi in Europa.

ACCESSIBILITA’ E MODULARITA’
Tale patrimonio viene dedicato, più che alla mera conservazione, a un progetto di accessibilità trasversale del sapere, in forme virtuali o fisiche, permettendo infinite combinazioni tra linee tematiche e tipologie di materiale. Ad esempio, componendo un dato   un asse tra libri, video e stampe, é possibile creare percorsi sulle discipline circensi, o sulle specificità di varie culture, sullo spazio scenico, la vita di artista, la costruzione del numero, il costume, i modelli di evoluzione di singole compagnie etc.  Vengono progettati moduli formativi/informativi sulla storia del circo, dedicati al mondo delle scuole, compagnie, festival o agli incontri col pubblico: parte dei temi viene strutturata nel progetto, altri possono essere concepiti su richiesta.  Si tratta insomma di poter costruire, in combinazioni infinite, strumenti al servizio della creazione, della formazione e anche dello spettatore.

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BIO

Raffaele De Ritis (1967) regista e storico attivo fin dagli anni ’80 in Europa e Stati Uniti. Ha creato spettacoli per Ringling-Barnum, Cirque du Soleil, Big Apple Circus, Franco Dragone, ed é consulente creativo di Disneyland Paris. Ha diretto David Larible, Arturo Brachetti, Raul Cremona, Aldo-Giovanni- Giacomo. E’ stato tra i pionieri del “Florilegio” Togni e della serie “Circo” di Raitre. Autore di numerosi saggi e opere sulle arti circensi e sull’illusionismo, tiene conferenze in tutto il mondo. Ha tenuto docenze all’Università La Sapienza e Tor Vergata, il CNAC, l’ESAC, Vertigo, ed é co-fondatore del Nouveau Clown Institute. E’ stato membro della commissione consultiva circo per il Mibact e presidente dell’Ente Manifestazioni di Pescara, dove nel 2007 ha fondato di “Funambolika – Festival Internazionale del Nuovo Circo”.   www.raffaelederitis.com

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